Caro Dudu,
mi ha fatto molto ridere la foto della pantegana, della serie non sono solo marmi che luccicano questa Roma.
Pensa che io andavo al liceo al San Michele, proprio nella parte oggi occupata facevamo ginnastica nella sala dell obitorio....e il 716 era l autobus che prendevo tutti i giorni per arrivare a scuola che in quell epoca era il 3 liceo artistico. Dopo i miei studi io li non ci andai più, ma quando vidi una foto del corridoio dove io studiavo con gli stendini e le biciclette dei bambini, al posto delle casse di legno dove noi alunni lasciavamo i materiali da dipingere, in genere melanzane, cipolle, macchine da caffè e bottiglie di vetro, molto raramente modelli in carne ed ossa, che certo non venivano nascosti in quelle enormi casse sulle quali sedevamo durante la merenda. la struttura sulla mappa .e la seconda in alto partendo da destra. ti allego una mappa .
Immagino la diffidenza di chiti osserva osservare, ma devi lavorare sulla tua timidezza! fatti avanti! come va il tuo italiano? Qui a Pelotas da due giorni c" e una nuova occupazione abitativa, una casa enorme quasi tutta la quadra, sono persone che provengono da un altra occupazione, siamo sempre allo stesso paradosso. Le case vuote aumentano, cosi come aumenta il numero di persone che ne hanno bisogno.
Credo che ritornare in un luogo dei nostri ricordi affettivi più vivi e ritrovarlo completamente trasformato dal tempo, e un po' come rincontrare gli amici di scuola dopo secoli, in una delle imbarazzanti cene di classe e sorprendersi delle loro trasformazione, senza mettere in discussione la nostra.
Mi ricordo la reazione di Kika, una aluna del corso di camminata dell'anno scorso, la quale rimase profondamente colpita di vedere il Castello di Simones Lopez, dove lei stessa aveva lavorato poco tempo prima.
Quello che sembra star attirando la mia attenzione infatti e un po quello che diceva l'urbanista e biologo Patrik Geddes, sul fatto che le citta' siano degli organismi viventi, per le quali l'urbanismo non prende mai in considerazione uno sviluppo in divenire. Riprendendo pero la visione di Geddes delle citta' come esseri viventi in trasformazione , esattamente come noi, potremmo incluso dire che esse assumono l'identità, l' aspetto e un carattere proprio.
Penso a Roma, alla sua personificazione in un personaggio umano contemporaneo e mi immagino un signore di mezza eta', con una bella pappagorgia a prendere il sole romano, in una camicia sudata, mangiando e bevendo al lato di un nasone.
Roma mia come mi manchi!
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